La diarrea del viaggiatore è un fastidioso disturbo, caratterizzato dall’emissione rapida e frequente (oltre 3 evacuazioni al giorno) di feci abbondanti e poco formate. Può interessare chiunque durante un viaggio, sia chi sceglie destinazioni esotiche come America Latina, Africa, Medio Oriente ed Asia, sia chi predilige destinazioni più vicine. La diarrea del viaggiatore può essere anche accompagnata da nausea, vomito, crampi addominali e febbre. Nella maggior parte dei casi i sintomi migliorano in due o tre giorni e si risolve spontaneamente entro cinque giorni; in alcuni casi invece, può protrarsi fino a 7-10 giorni. Se non si presenta durante il viaggio, tale disturbo potrebbe manifestarsi anche alcuni giorni dopo il rientro a casa.
Durante i mesi estivi e soprattutto durante i viaggi, si presentano condizioni particolari che favoriscono l’insorgenza della cosiddetta diarrea del viaggiatore.
Innanzitutto, il cambiamento dei ritmi di vita e dell’alimentazione abituale, gli sbalzi di temperatura e umidità durante un viaggio, ma anche lo stress della partenza e dei preparativi possono alterare i meccanismi di difesa del nostro organismo nei confronti delle infezioni e compromettere l’equilibrio della flora intestinale rendendoci più suscettibili ai disturbi gastrointestinali.
Inoltre, le temperature elevate tipiche dei mesi estivi possono promuovere la proliferazione di batteri e favorire le contaminazioni alimentari, specialmente se la conservazione degli alimenti non è ottimale, come può succedere in paesi con scarse condizioni igieniche.
Infine, gli sbalzi termici, dovuti all’utilizzo dell’aria condizionata possono causare disturbi intestinali come la diarrea.
La diarrea del viaggiatore può essere causata anche da microrganismi di diverso tipo (batteri, virus, parassiti intestinali) con i quali possiamo entrare in contatto tramite l’ingestione di acqua e cibi contaminati.
Nella maggior parte dei casi è dovuta alla tossina prodotta dal batterio Escherichia coli e, in casi più gravi, dal batterio Salmonella typhi o paratyphi (le feci saranno accompagnate da muco e sangue). Quando l’organismo avverte la presenza di questi batteri nell’intestino cerca di eliminarli rapidamente, servendosi della diarrea come meccanismo fisiologico di difesa. Sebbene in misura minore, possono essere responsabili del disturbo anche le variazioni delle abitudini alimentari e delle condizioni climatiche.
La diarrea del viaggiatore è sicuramente fastidiosa ma, nella maggior parte dei casi, non rappresenta un pericolo per la nostra salute. Una volta eliminati i microrganismi patogeni, tenderà spontaneamente a risolversi.
È comunque sempre bene non sottovalutarla infatti, se a causarla sono i microrganismi più ostili (ad es. Salmonella typhi o paratyphi, Shigella ecc.), può portare anche a conseguenze più gravi. In ogni caso, è essenziale fare attenzione alla disidratazione: la perdita di elevate quantità di acqua e sali minerali con le feci può infatti alterare il normale equilibrio idrolitico.
I sintomi principali della diarrea del viaggiatore sono l’evacuazione di feci liquide o semi liquide, da 3 a 5 o anche più volte al giorno.
Spesso si associa ad altri sintomi quali crampi e gonfiore addominale, malessere generale, nausea, vomito e disidratazione. In alcuni casi potrebbe presentarsi febbre, mal di testa e vertigini.
Anche in caso di diarrea del viaggiatore il disturbo si risolve spontaneamente nel giro di qualche giorno. Al contrario se dovesse prolungarsi oltre i 2-3 giorni sarebbe opportuno valutare una cura sulla base della sintomatologia e dalla durata degli eventi diarroici.
Per favorire il recupero è importante innanzitutto mantenersi idratati perché con la diarrea si perdono molti liquidi: è consigliabile bere a piccoli sorsi e se necessario può essere utile l’integrazione con sali minerali.
È infine possibile ricorrere a prodotti specifici, ricordando che se il problema perdura nel tempo è consigliato comunque consultare il medico.
Il migliore modo per evitare che la diarrea del viaggiatore rovini le vacanze è evitare il contatto con i microrganismi che la causano e quindi con gli alimenti che li veicolano.
Pertanto, è raccomandabile:
In caso di diarrea che si presenta durante i viaggi nei più piccoli, la disidratazione può essere più rapida e la volontà di bere per reidratarsi sarà più scarsa.
Tra i disturbi più comunemente contratti dai bambini durante i viaggi c’è la diarrea.
Le cause più frequenti della cosiddetta diarrea del viaggiatore sono:
• microrganismi di diverso tipo (batteri, virus, parassiti intestinali) con i quali è possibile entrare in contatto attraverso l’ingestione di acqua e cibi contaminati;
• sbalzi di temperatura e umidità;
• cambio di alimentazione abituale.
In caso di diarrea nel bambino è importante non sottovalutare il rischio di disidratazione. Infatti, una delle conseguenze principali è la perdita di molti liquidi e, specialmente nel bambino, è facile andare incontro a disidratazione. Inoltre, durante i mesi estivi o in generale in caso di temperature elevate, il rischio aumenta.
Per questo è essenziale mantenere il bambino idratato facendolo bere spesso e a piccoli sorsi, e quando necessario valutare l’integrazione con soluzioni reidratanti.